Confettura di fiori d'albero di Giuda (Cercis siliquastrum)

Sentori di leggende millenarie dai fiori della pianta detta anche "Albero dell'amore"

Una ricetta dimenticata, che evoca atmosfere romantiche e ottocentesche, ma con richiami anche agli albori del Cristianesimo, millenni fa... La condividiamo nel periodo migliore, ovvero quando il Cercis siliquastrum, detto Albero di Giuda ma anche Albero dell'amore, è in piena fioritura. Ovvio dirlo, i fiori vanno raccolti in aree lontane dallo smog della città, pur essendo questa una pianta spontanea che per la sua bellezza adorna anche vie e piazze cittadine. Due soli consigli: armatevi di tanta pazienza, e seguite il suggerimento che diamo nelle Note in basso. Pronti, ad ammantarvi di antiche leggende?

Tempo di cottura: 1 ora e mezza/ due o fino a giusta consistenza

Porzioni: 00

Ingredienti: Fiordi dell'albero di Giuda mondati, lavati e scolati, 500g - Mele tipo Fuji pelate e mondate, 500g - Zucchero semolato, da 500 a 600 g secondo gusti - Limone grande, 1 (o due medi) - Aroma naturale Millefiori liquido, da 1 cucchiaino colmo in su assaggiando per aggiustare la quantità ai vostri gusti (o l'equivalente in fialette)

Fase 1

Se non è stato fatto in fase di raccolta, stacchiamo dai rametti i grappolini di fiori appena raccolti dall'albero di Giuda. Deponiamoli in un grande colapasta. Inseriamo il colapasta in una bacinella capace di contenerlo, e riempiamo quest'ultima d'acqua fredda, in modo che i fiori galleggino nel colapasta. Laviamoli mescolando delicatamente, e lasciamo riposare una decina di minuti, o il tempo sufficiente affinché impurità, formichine, moscerini o altri insetti si depositino, attraverso i fori del colapasta, sul fondo della bacinella. Quindi tiriamo su il colapasta e lasciamo scolare ben bene i fiori al suo interno. 

A piccole manciate mettiamo i grappolini su un tagliere e spargiamoli. Potremo così eliminare legnetti o altre impurità visibili. Tagliamo il peduncolo legnoso di ogni grappolino e scartiamo anche eventuali foglioline e germogli. Alla fine, pesiamo tutti i fiori, e dunque rimettiamoli nel colapasta

Ecco qui: avremo ottenuto tutti i fiori, aperti, in bocciolo o sfioriti, compresi quelli sani staccati dalla corteccia senza il peduncolo. Pesiamoli, e rimettiamoli nel colapasta

Fase 2

Dosiamo lo zucchero in base al peso dei fiori (ricordiamo, pari peso dei fiori o più se la vogliamo più dolce). 

Spremiamo il/i limoni, tenendo le bucce. Peliamo le mele e strofiniamole coi mezzi limoni spremuti per evitare che anneriscano. Tagliamole in quarti, eliminiamo il torsolo e ripassiamole col limone. In ultimo tagliamole a fette e a pezzetti e mettiamole in una ciotola. Irroriamole col succo di limone e cospargiamo con due cucchiai di zucchero presi dal totale. 

Aggiungiamo alle mele il succo del limone ed un paio di cucchiai di zucchero presi dal totale e mescoliamo

Fase 3

Mescoliamo e versiamo il tutto in una pentola d'acciaio pesante, che metteremo sui fornelli. Aggiungiamo un bel bicchiere d'acqua e lasciamo ammorbidire le mele per una ventina di minuti, o il sufficiente per poterle frullare col mixer. Aggiungiamo acqua se serve.

Mentre le mele cuociono, come nel passaggio precedente facciamo ai fiori ancora un lavaggio delicato per togliere le ultime impurità, e lasciamo di nuovo scolare.

Quando le mele saranno ammorbidite allontaniamo la pentola dalla fiamma, inseriamo il frullatore a immersione e frulliamo finemente, riducendole in purea. Rimettiamo sulla fiamma aggiungendo un paio di bicchieri d'acqua non colmi

E' il momento di frullarle. Allontaniamo la pentola dal fuoco, e inseriamo il mixer

Fase 4

 Aggiungiamo i fiori e il restante zucchero. Mescoliamo per bene, e a fuoco dolce, girando di tanto in tanto, lasciamo cuocere per un'oretta. Trascorsa la quale facciamo la confettura dovrebbe aver raggiunto il giusto grado di cottura e di consistenza. Non resta altro che aggiungere l'aroma Millefiori mettendone dapprima poco e aggiungendone secondo i vostri gusti; mescoliamo, cuociamo ancora un paio di minuti e quindi invasiamo avendo l'accortezza di capovolgere i barattolini una volta chiusi ermeticamente, fino a completo raffreddamento. Una volta freddi capovolgiamoli, etichettiamoli e trasferiamoli in luogo buio, fresco e asciutto.

Questo è il procedimento se si vuole una confettura con consistenza meno raffinata. In caso contrario, come abbiamo fatto noi (cosa consigliabile), prima di aggiungere l'aroma trasferiamo tutto in un frullatore e frulliamo fino ad ottenere una densa purea. Quindi rimettiamo in pentola, aggiungiamo il Millefiori e procediamo come sopra. In questo caso non serve frullare le mele come indicato nel passaggio precedente, e possiamo inserire tutto insieme in pentola fin dall'inizio, ovvero mele, limone, zucchero e fiori, allungando di poco il tempo di cottura e regolandoci con l'acqua 


Cuociamo per un'oretta, o fin quando avrà raggiunto il giusto grado di cottura e di densità, aggiungendo poca acqua solo se serve

Concludendo

Sinceramente, una confettura, o meglio una crema, davvero originale che necessita però di qualche mese di maturazione. Che ha in sé tutto il fascino dei secoli, e questo la rende speciale. Da mettere in barattolini delle dimensioni quasi da degustazione, e da donare insieme a poche righe che illustrino i pregi e le antiche leggende legate alla rigogliosa "Nuvola rosa" dell'Albero di Giuda...

Un grazie particolare a Graziella, Monica ed Ilaria per il preziosissimo contributo


Note

Noi abbiamo scelto di frullare la confettura perché alcune parti dei fiori possono restare fibrose nonostante la cottura

I "trucchi" del mestiere

Come sempre consigliamo caldamente di fare, ponete uno spargifiamma fra il fuoco e il fondo della pentola. Accorgimento semplice ma prezioso, che spargendo il calore eviterà che marmellata o confettura attacchi sul fondo. Stessa cosa vale per sughi o ragù a lunga cottura. Ed ovvio dirlo, scegliete sempre pentole pesanti dal fondo spesso, in acciaio (o terracotta nel caso dei sughi) e mai in alluminio.

Curiosità sull'albero di Giuda

Il nome "Albero di Giuda" attribuito al Cercis siliquastrum pare derivi dalla regione della Giudea, nel Vicino Oriente da dove originerebbe, e dalla quale si diffuse poi in tutto il Bacino del Mediterraneo. Grazie anche alla sua zona di origine e all'intensa fioritura approssimativamente in tempo di Pasqua, antiche leggende legate al primo Cristianesimo nacquero per rappresentare simbolicamente alcune vicende degli ultimi giorni di Gesù nei Vangeli. Il repentino apparire dei fiori di un intenso colore lilla-violaceo sulla nuda corteccia, ancor prima delle foglie, rappresenterebbe simbolicamente il tempo della Passione di Gesù, così come il colore dei paramenti liturgici cristiani relativo ad esso. Più in particolare, la pianta sarebbe legata all'episodio secondo il quale sotto questo albero lo stesso Giuda Iscariota avrebbe dato il famoso "bacio" traditore a Gesù e, più tardi, tormentato dal rimorso, vi si impiccò. 

La forte diffusione di questa credenza pare suggerire che il Siliquastro avesse comunque un particolare significato, sempre di carattere passionale, anche presso alcuni culti precristiani europei. Tuttavia, per lo stesso motivo, ovvero per le bacche color rosso vivido, alcune controverse leggende indicano lo stesso albero come legato alla figura passionale del sangue di Giuda. I fiori di quest'albero (così come i baccelli, al pari del Carrubo, che appartiene alla stessa famiglia delle flabacee ), detto anche albero dell'amore, sono commestibili e possono essere usati in cucina nella preparazione di diverse ricette. Sono anche ricchi di vitamina C se consumati freschi, per esempio in insalata o in macedonia di frutta.  

Il Cercis siliquastrum regala infine alla fitoterapia un gemmoderivato in grado sembra di rendersi utile anche nella cura di malattie importanti. Per concludere, l’albero di Giuda, ovunque si trovi, con la sua "Nuvola rosa" fatta di fiori, offre bellezza e colore, elementi nutritivi e proprietà curative che lo affrancano dalla cupa leggenda che lo vorrebbe testimone di un infame tradimento e di uno scellerato suicidio, avvenuti duemila anni fa in terra di Palestina, oggi d'Israele. 


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# Galleria fotografica

Uno "spicchio" di Nuvola rosa: la splendida fioritura primaverile dell'Albero di Giuda Grappolini di fiori, staccando meno rami possibile... Ogni grappolino il suo peduncolo legnoso, che per il momento va lasciato Mettiamo tutti i grappolini e i fiori sani eventualmente staccati, in un colapasta, e immergiamo il colapasta in un contenitore, in modo che i fiori vi galleggino. Mescoliamo per lavare delicatamente, e lasciamo riposare Solleviamo dall'acqua: impurità, formichine o altri insetti si saranno depositati, attraverso i fori de colapasta, sul fondo della bacinella Facciamo scolare, quindi una manciatina per volta, spargiamo i mazzolini su un tagliere: potremo così eliminare legnetti o altre impurità visibili Tagliamo il peduncolo legnoso di ogni grappolino e scartiamo anche eventuali foglioline Ecco qui: avremo ottenuto tutti i fiori, aperti, in bocciolo o sfioriti, compresi quelli sani staccati dalla corteccia senza il peduncolo. Pesiamoli, e rimettiamoli nel colapasta E questi sono gli scarti, che senza un mondatura accurata sarebbero finiti in pentola... Andiamo avanti: mele e limone/i Spremiamo il limone e teniamo le due bucce Peliamo le mele e strofiniamole con le bucce per non farle annerire Tagliamole in quarti e leviamo il torsolo. Strofiniamole ancora con le bucce e tagliamole a pezzetti. Mettiamole in una ciotola e irroriamo di succo di limone Aggiungiamo un paio di cucchiai di zucchero presi dal totale e mescoliamo Mele, succo e zucchero: tutto in pentola. Aggiungiamo un po' d'acqua e facciamo cuocere fino ad ammorbidirle Come nel passaggio precedente, facciamo ai fiori ancora un lavaggio delicato Via così le ultime impurità... Le mele intanto saranno ben ammorbidite E' il momento di frullarle. Allontaniamo la pentola dal fuoco, e inseriamo il mixer E riduciamo le mele in purea Aggiungiamo i fiori appena scolati E versiamo anche lo zucchero rimasto Aggiungiamo anche l'acqua indicata, mescoliamo e proseguiamo nella cottura Per un'oretta, quando avrà raggiunto il giusto grado di cottura e di densità, aggiungendo poca acqua solo se serve Allora sarà il momento di aggiungere il Millefiori, cuocere ancora un minuto o due, ed invasare. Oppure, soluzione preferibile, trasferire tutto in un frullatore, frullare, rimettere in pentola e proseguire come appena detto Consigliabile anche usare piccoli barattolini quasi "da degustazione": come sempre, appena tappati vanno messi a testa in giù fino a completo raffreddamento Dopo tanto lavoro, la nostra confettura (o crema) di fiori dell'Albero di Giuda è fatta, davvero speciale nella sua unicità... Confettura (o crema) di fiori di Giuda, "vestita a festa", e pronta per essere donata insieme a poche righe che illustrino i pregi e le antiche leggende legate alla rigogliosa "Nuvola rosa" dell'Albero di Giuda...

# Ricette affini