Salutare: melone amaro indiano in padella (Karela, o Bitter melon)
Healthy: Pan-cooked Indian bitter melon (Karela, or Bitter melon)
Chiamo a raccolta tutti gli amanti del sapore amaro, così salutare per il nostro corpo, soprattutto per la salute del nostro fegato. Oggi cuciniamo un vero miracolo della natura, un "pezzo forte" di quella farmacia che Madre Natura ci regala. Il suo nome scientifico è Momordica Charantia, fa parte della famiglia delle cucurbitacee, ed è altrimenti nota come melone amaro indiano, bitter melon, Karela, o in lingua cinese ku gua. E' diffusa e utilizzata da secoli e secoli in tutto il continente asiatico, nelle aree tropicali e sub-tropicali, caraibiche e africane, sia per scopi alimentari che medicinali (la medicina cinese ad esempio la impiega dai tempi dei tempi). È amara che più amara non si può, ma chi ama il genere come me riesce a mangiarla cucinata nel modo seguente, con l'ausilio di una generosa dose di sale, di aglio e di peperoncino. Ma mi riservo anche una seconda variante che tende ancor di più a mascherare il sapore fortemente amaro. E dedico entrambe le ricette soprattutto ai diabetici, in quanto questi ortaggi contengono sostanze in grado di contribuire ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue, ed un polipeptide molto simile all'insulina.
Tempo di cottura: 90 minuti
Porzioni: 4
Ingredienti: 1 kg di karela o meloni amari indiani; 2-3 spicchi di aglio vestiti; olio e.v.o.; peperoncino; sale con generosità
Ingredienti per versione meno amara: 1/2 kg di karela o bitter melon; 1/2 kg di patate; abbondante cipolla a piacere; olio e.v.o.; sale
Fase 1
…
Karela. Laviamoli, e come facciamo per cetrioli o zucchine, togliamo i due apici |
Fase 2
Tagliamoli in due per il lungo e iniziamo con il togliere i semi (io ne lascio un po' perché mi piace apprezzare ogni tanto il contrasto croccante che i semi danno).
Tagliamoli in due per il lungo. A seconda del grado di maturazione contengono semi più o meno inglobati nella polpa madre, che a maturazione diventa rossa e quasi inesistente per far posto ai semi ormai maturi. Comunque l'ortaggio rimane buono da mangiare e polposo. Eliminiamo i semi, ma lasciamone qualcuno se ci piace il gioco delle consistenze: a cottura risulteranno cedevoli ma croccanti, mentre la consistenza del cetriolo amaro indiano sarà simile a quella dei broccoletti siciliani |
Fase 3
Poi tagliamo ancora in due parti ogni metà dei karela ed affettiamole in piccoli pezzi (più sottili sono prima cuociono, perché la cottura sarà piuttosto lunga). In padella, imbiondiamo nell'olio l'aglio vestito tagliato a metà; aggiungiamo la verdura a fettine, saliamo e aggiungiamo il peperoncino e facciamo insaporire a fuoco vivace mescolando spesso
Imbiondiamo l'aglio vestito nell'olio, quindi aggiungiamo i karela a fettine, saliamo generosamente, uniamo peperoncino e facciamo insaporire a fuoco vivo… |
Fase 4
Ricopriamo di acqua calda e cuciniamo a fuoco medio per almeno un'ora e mezza, ricoprendo via via di acqua bollente quando questa si consuma. Io li mangio soprattutto in estate, e più sono freddi, più sono buoni e meno amari
… e continuiamo, aggiungendo via via acqua bollente a coprire, fino a cottura, eventualmente incoperchiando parzialmente |
Variante meno amara
Almeno così li mangiano gli indiani presso i quali li compro. Sempre senza prelessare nulla, fanno stufare abbondante cipolla affettata sottilmente. Aggiungono i karela tagliati come spiegato prima, sale, e a metà cottura sempre coprendo di acqua bollente aggiungono patate pelate e tagliate a tocchettoni. Non importa se le patate si disferanno, creando una deliziosa cremina.
La proporzione è più o meno metà patate e metà karela; cipolla secondo i gusti.
Altro accorgimento è di mangiarli con del pane, preferibilmente casareccio.
Curiosità
Oltre ad avere le proprietà regolatrici degli zuccheri nel sangue, in caso di introduzione nella dieta regolare quotidiana del melone amaro indiano o karela, , come spiegato prima, questa verdura favorisce anche la formazione di cellule beta nel pancreas, ed è fonte di vitamina A, B1, B2, C e di ferro. Inoltre gli esemplari non troppo maturi hanno proprietà antibiotiche, antitumorali ed antivirali. Secondo alcuni studiosi l'assunzione costante di questa verdura è sconsigliata alle donne in stato di gravidanza.
Una precisazione: le informazioni appena date sono state raccolte dopo un'attenta ricerca su diversi siti internet. Non sono medico né nutrizionista, e questo è un blog di cucina. Quindi prima di introdurre in maniera costante nella vostra dieta questa verdure dalle proprietà così particolari è consigliabile consultare il vostro medico, specie se avete problemi di diabete. Insomma: rifuggite il "fai da te". Altra cosa, invece, se la consumate di tanto in tanto in quantità normali.